Memorie: il teatro dei burattini

Faṡulén, al Dutåur Balanzån e Ṡganapén

La sala dove un tempo i bambini giocavano al teatrino
Luciano Vicini, il primogenito dei tre figli nati dall'unione di Eugenio Fernando Vicini e sua moglie Emilia, ancora oggi a 94 anni, ama ricordare insieme ai nipoti i momenti dell' infanzia trascorsa fra le mura del Palazzo in cui il padre li portò a vivere. E il teatro dei burattini, all'epoca molto diffuso, è certamente una delle memorie più gioiose.
"Quando ci trasferimmo con tutta la famiglia nella casa di Longiano, nel 1928, l'ambiente che oggi funge da sala da pranzo, per matrimoni, feste e riunioni varie, allora era un tenebroso magazzino. Ci tenevamo l'olio d'oliva nelle damigiane, le uova conservate nell'acqua di calce, fiaschi e bottiglie vuoti di ogni genere e tante cianfrusaglie.
L'arco che si vede sul fondo, che sorregge la sovrastante loggia dalle colonne rosse, e rinforzato da un robusto passante di ferro, aveva acceso la mia fantasia. E con l'aiuto di mia mamma ci adoperammo a sistemarvi sopra e sotto vari teli colorati, lasciando un'apertra centrale a formare una sorta di teatrino:
IL TEATRINO DEI BURATTINI.
Invitavo i miei amici bambini e mi adoperavo al di la dei teli a recitare puerili rappresentazioni con Fagiolino, Sganapino, Il Dottor Balanzone, ecc ecc.
E come si rideva! E come ci si divertiva!"
I personaggi a cui Luciano fa riferimento sono i più conosciuti tra i burattini della tradizione bolognese del 1800.
Fagiolino ha un ruolo importante: con la sua berretta bianca e il neo sulla guancia, rappresenta la figura del facchino bolognese povero ma col senso di giustizia e per questo spesso pronto a menare il bastone.
Sganapino è un personaggio meno intelligente di Fagiolino, al quale dunque fa spesso da spalla: anche lui poverissimo e affamato, per bastonare usa una scopa.
Tipica maschera bolognese è però il Dottor Balanzone, caricatura dell’accademico pedante che infarcisce il dialetto di motti latini e cerca di aver ragione del popolo usando un linguaggio aulico a questo sconosciuto. Tipiche sono le cosiddette balanzonate, tirate logorroiche in cui il Dottore dice con mille parole cose banali.